"Attese e Colpi di Fulmine" (racconto)
"Attese e Colpi di Fulmine"
Ad aspettare ci si stanca, lo sappiamo tutti. Quel tempo sospeso che sembra
allungarsi, come un elastico che non si rompe mai, ma si dilata fino a farti
perdere il senso della realtà. In quei momenti, come oggi, mentre stavo lì in
stazione, guardavo intorno cercando di ingannare il tempo. C’è qualcosa di
strano nell’attesa: ti cambia la percezione delle cose, e finisci per vedere
dettagli che altrimenti ti sfuggirebbero.
Lei era sempre un po' più indietro, camminava con quello sguardo abbassato,
come se fosse immersa in chissà quali pensieri. Eppure, c'era un'espressione
sul suo volto, una piega delle labbra, che mi faceva pensare che in fondo, lì,
in quella stazione del Sud Est, ci stava bene. E io, non lo nego, volevo
crederci. Pensavo che forse, quel suo sentirsi a suo agio fosse collegato a me.
Al fatto che ci incontravamo lì, ogni volta, quasi come se fosse una routine
non detta, un rito nostro.
E in quell’attesa, mi sono reso conto di una cosa che mi ha fatto
riflettere: l’amore non è solo un sentimento. È uno stato d’animo, qualcosa che
ci accompagna sempre, anche quando sembra nascosto, anche quando sembra
lontano. Sta lì, a dare senso alle cose, anche ai giorni più banali. E a volte,
basta un colpo di fulmine, un istante inaspettato, per risvegliarlo.
Si dice che chi entra nel cuore non ne esce mai. Ci ho pensato spesso, e
credo sia vero. Le persone che abbiamo amato, in qualche modo, rimangono lì.
Non le perdiamo mai davvero, anche quando sembra che non ci siano più. Vivono
nei ricordi, in quell’angolo di cuore che rimane loro, anche quando qualcun
altro ha preso il centro della scena. L’amore è una presenza, un'energia che si
accumula dentro di noi e che ci spinge avanti, anche quando tutto il resto
sembra fermo.
E poi c’è l’altra parte della storia, quella più pratica, quella che la
cultura ci impone: quando scegliamo di stare con qualcuno, decidiamo di
impegnarci, di condividere il nostro tempo, la nostra vita. Ci mettiamo un
confine, una regola che dice che quella persona è la persona. E per
quanto questo patto sociale sia importante, non sempre coincide con ciò che
proviamo davvero dentro. Perché l’amore non è un accordo, non è un compromesso:
è qualcosa che va oltre, che fluisce, anche quando non lo vogliamo.
Ma alla fine, quello che conta davvero è come viviamo l’amore. Non importa
se nasce con un colpo di fulmine o se cresce piano, nel tempo. Quello che
importa è la capacità di riconoscerlo, di accettarlo per quello che è, senza
cercare di controllarlo. Forse è proprio questo che stavo cercando di fare,
mentre la guardavo da lontano, con quella speranza che quel suo sorriso lieve
fosse legato a me. E forse lo era. O forse no.
Ma la vita, alla fine, è fatta di attese, di incontri e di momenti che
sembrano piccoli, ma che ci cambiano dentro. E in quel momento, lì, alla
stazione, ho capito che non importa se l’amore è una scelta o un istinto.
Importa solo viverlo.
Antonio Bruno
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