La costruzione del potere e la trappola della polarizzazione politica
La costruzione del potere e la trappola della polarizzazione politica
Humberto
Maturana, biologo e filosofo cileno, ha sempre sostenuto che la nostra realtà è
una costruzione continua, determinata dai nostri atti di osservazione e
interazione. Secondo Maturana, "viviamo nella misura in cui ci
relazioniamo" (Ontologia della Realtà Sociale, 1989), e ogni atto
sociale nasce e si sviluppa a partire dalle dinamiche di relazione e
coesistenza. È attraverso questa lente che possiamo analizzare le riflessioni
politiche odierne, osservando come le lotte per il potere si siano ridotte a un
mero scontro di fazioni, che nel loro tentativo di prevalere sull'altro,
finiscono per sacrificare la possibilità di costruire un futuro comune.
Dalle mie osservazioni
e dai miei studi non posso che fare una critica tagliente sullo scenario
politico italiano, evidenziando come la ricerca del potere sia divenuta il fine
ultimo per tutti, sia a destra che a sinistra. In questo scenario, Maturana ci
aiuterebbe a comprendere che il potere, inteso come controllo e imposizione,
finisce per alienare gli individui dalla coesistenza, generando isolamento e
divisione. Come afferma il biologo, "ogni sistema sociale che si basa
sulla negazione del dialogo e dell'interazione reciproca è destinato al
fallimento" (Il Potere del Dialogo, 1997).
Nel contesto
italiano, possiamo osservare manipoli politici che sgomitano per affermarsi, tentando
di includere clericali e imprenditori nel loro progetto di potere per avere
successo. Tuttavia, questa visione mostra una chiara distanza dall'approccio
costruttivo alla coesistenza umana di Maturana. La politica non dovrebbe essere
una lotta per il potere fine a sé stessa, bensì un percorso di condivisione e
co-creazione, dove il benessere collettivo è il vero obiettivo. Maturana
scrive: "Il potere che non rispetta la comunità si trasforma in una forza
distruttiva, che disgrega il tessuto sociale e annienta la libertà" (Biologia
del Conoscere, 1988).
L'attuale
frammentazione politica deriva da una corsa verso gli estremi, tanto a destra
quanto a sinistra. Questo desiderio di esclusività e di vittoria assoluta senza
condivisione del potere riflette una visione del mondo basata su una negazione
della diversità. Maturana osserva che "quando agiamo basandoci su una
logica di esclusione e controllo, inevitabilmente perdiamo la possibilità di
costruire mondi condivisi" (L'Albero della Conoscenza, 1984).
L'esempio
dei Fratelli d'Italia che hanno ottenuto il potere senza fare comizi né
presenziare nei collegi elettorali, potrebbe essere interpretato, attraverso il
pensiero di Maturana, come un segno di disconnessione tra la politica e la vita
quotidiana delle persone. L'assenza di un reale coinvolgimento, infatti, non
permette la creazione di una comunità di interazione, e ciò produce
un'illusione di potere che, a lungo termine, rischia di dissolversi. Maturana
affermava che "il vero potere non consiste nell'imporre, ma nel coordinare
volontà attraverso l'amore e il rispetto" (Amore e Potere, 1996).
Il vero
problema, dunque, non risiede tanto nella mancanza di centrismo politico o
nell'estremizzazione delle posizioni, quanto piuttosto nella perdita del
concetto di coesistenza e di dialogo. Maturana ci invita a riflettere sul fatto
che la politica, come ogni altro aspetto della vita sociale, dovrebbe essere un
esercizio di co-creazione, non una guerra per l'egemonia. La sua concezione di
realtà biologicamente radicata nel linguaggio e nelle relazioni ci offre uno
strumento potente per decostruire la logica del dominio e riscoprire la
politica come spazio di partecipazione e costruzione comune.
Possiamo concludere
tenendo in conto che la priorità non è la necessità di costruire un nuovo
centro politico. Maturana stesso avrebbe sottolineato che la vera sfida non sta
nel costruire un centro basato sul compromesso politico, ma nel creare un
terreno fertile per relazioni sociali basate sul rispetto, la comprensione e la
reciprocità. Come affermava nel suo celebre libro Biologia delle Relazioni,
"il mondo che creiamo è sempre il risultato delle nostre interazioni.
Siamo esseri sociali non per scelta, ma per natura".
Solo una
politica capace di riconoscere questa verità potrà realmente superare l'attuale
frammentazione e le tensioni derivanti dalle lotte per il potere.
Antonio
Bruno
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