La democrazia: un'analisi biologica della politica contemporanea
La democrazia: un'analisi biologica della politica contemporanea
Nella complessità della vita sociale e politica, il concetto di democratura – un neologismo che gioca sull'ossimoro, e di cui Eduardo Galeano è uno dei più noti esponenti – ci invita a riflettere su un paradosso intrinseco: come è possibile che sistemi che apparentemente rispettano le forme della democrazia si trasformano, attraverso l'azione di governanti e leggi, in regimi autoritari de facto? Come suggerisce Maturana, “tutto ciò che esiste si compone di relazioni” (Maturana, 1990). Le relazioni tra gli attori politici e le istituzioni sono dunque cruciali per comprendere le dinamiche in gioco.
In questa cornice, il governo italiano attuale, sotto la guida di Giorgia Meloni e Matteo Salvini, sta intraprendendo una chiara operazione politica: indebolire, pezzo dopo pezzo, i pilastri della democrazia. L'atto di delegittimare i poteri autonomi, come la magistratura, è una mossa che Maturana definiscebbe come “una perdita di coerenza nella relazione” (Maturana, 1998), che mina la capacità di un sistema di autoconservarsi. La stampa critica viene attaccata, e i contrappesi istituzionali – essenziali per il bilanciamento dei poteri, come indicato da Montesquieu – sono messi in discussione.
Il disegno di legge sulla Sicurezza rappresenta un passo significativo in questa direzione, volto a modificare non solo la struttura politica, ma anche quella sociale. La criminalizzazione del dissenso, l'attacco ai migranti e alle minoranze – una vera e propria “demonizzazione” (Maturana, 2004) – dimostrano come la narrazione politica si sta spostando verso un'idea di sicurezza che esclude e reprime. La logica del “nemico” viene utilizzata per giustificare politiche sempre più repressive, svelando un mondo in cui il dialogo e la comprensione sono sostituiti dalla paura.
In questa prospettiva, le nuove misure sono un tentativo di codificare il dissenso come reato, legittimando una visione distorta della realtà in cui la protesta pacifica è demonizzata. La legge che prevede pene per coloro che si oppongono alle opere pubbliche è emblematicamente rappresentativa di una strategia che Maturana avrebbe definito come una “deriva della comunicazione” (Maturana, 2013): una comunicazione che riduce la complessità sociale a un semplice conflitto di potere.
Infine, l'attacco ai detenuti e il progetto di introdurre il reato di “rivolta penitenziaria” segnalano una pericolosa escalation nel tentativo di reprimere ogni forma di resistenza. Le carceri, invece di essere luoghi di recupero e reintegrazione, si trasformano in spazi di esclusione e punizione. È un segnale che ci ricorda come, in una democrazia malata, il governo possa facilmente diventare “forte con i deboli e solidale con i forti” (Maturana, 2004).
In conclusione, la democrazia liberale in Italia è in crisi, e non riconoscerlo significa non solo essere miope, ma anche complice di un processo che minaccia i fondamenti stessi della convivenza sociale. Le parole di Maturana risuonano forti: “La vita è un processo di co-creazione” (Maturana, 2006). È quindi fondamentale, per tutti noi, impegnarci nella co-creazione di una società più giusta e inclusiva, in cui il dialogo e la comprensione possano prevalere sulla repressione e sull'ignoranza.
Antonio Bruno
Fonti :
- Maturana, H. (1990). Biologia del linguaggio: l'epistemologia della realtà .
- Maturana, H. (1998). I fondamenti biologici della comprensione umana .
- Maturana, H. (2004). Dall'essere al fare: le origini della biologia della cognizione .
- Maturana, H. (2013). L'origine dei termini biologici .
- Maturana, H. (2006). Il significato della vita: una prospettiva biologica .
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