Intervista al Dott. Antonio Bruno: Una lettura biologica della politica attraverso Humberto Maturana

 

Intervista al Dott. Antonio Bruno: Una lettura biologica della politica attraverso Humberto Maturana


Intervistatore: Buongiorno, Dott. Bruno, grazie per essere qui con noi. Oggi vorremmo approfondire il legame tra la teoria della conoscenza biologica di Humberto Maturana e la politica, soprattutto nel contesto della ciclicità del potere. Come descriverebbe questa connessione?

Dott. Antonio Bruno: Grazie per l’invito. Maturana ha sviluppato una teoria molto affascinante che si basa sull’idea che gli esseri umani vivono in una costante interazione relazionale con l’ambiente e con gli altri. Quando applicata alla politica, questa teoria ci permette di capire come le dinamiche di potere siano profondamente influenzate da una matrice culturale patriarcale, in cui la competizione e la gerarchia prevalgono. Maturana vede la politica come un ciclo, una sorta di "girotondo" che si ripete all'infinito finché queste strutture competitive restano intatte.

Intervistatore: Questo ciclo sembra essere particolarmente visibile in contesti politici come quello italiano, soprattutto a sinistra. Potrebbe spiegare meglio come Maturana avrebbe interpretato questo fenomeno?

Dott. Antonio Bruno: Certamente. Maturana avrebbe sostenuto che la caducità del potere dei leader politici, come accaduto di recente con la sostituzione di Letta con Schlein, non è dovuta a qualche difetto personale o a una loro corruzione intrinseca. Piuttosto, è il risultato di un contesto culturale che premia la competizione e l'egoismo. Inizialmente, questi leader vengono celebrati, ma appena entrano in contatto con il potere, la stessa struttura gerarchica li consuma. Non è un problema del singolo individuo, ma della cultura patriarcale in cui il potere è vissuto come uno strumento di dominio su altri, e non con altri. Questo, secondo Maturana, è il vero meccanismo dietro la ciclicità della politica.

Intervistatore: Quindi, secondo Maturana, il problema non è il leader in sé, ma il sistema in cui opera. Come funziona questo sistema?

Dott. Antonio Bruno: Esatto. Il sistema è quello della competizione, che Maturana considera come il pilastro della cultura patriarcale. Questa cultura crea una divisione di potere asimmetrica, dove chi detiene il potere tende a utilizzarlo per controllare e non per collaborare. Il ciclo di esaltazione e successiva demolizione dei leader politici è alimentato proprio da questo sistema, che non premia la cooperazione e il rispetto reciproco. Finché continuiamo a giocare secondo le regole della competizione, perpetuiamo una struttura che rende inevitabili l'oppressione e la sofferenza. Come Maturana avrebbe detto, "Finché accettiamo il gioco della competizione, stiamo perpetuando una matrice in cui la sofferenza e l'oppressione sono inevitabili".

Intervistatore: Come si potrebbe rompere questo ciclo secondo la visione di Maturana? Qual è la soluzione?

Dott. Antonio Bruno: Maturana credeva che il cambiamento reale potesse avvenire solo attraverso la consapevolezza che il vivere umano si fonda sull’amore e sulla collaborazione, non sulla competizione e sul dominio. Questo implica una trasformazione radicale delle nostre strutture sociali e politiche, un passaggio da una cultura patriarcale competitiva a una cultura relazionale, basata sul rispetto e sulla co-creazione di significato. È solo in questo modo che possiamo rompere il ciclo del potere distruttivo e creare una società veramente democratica e umana.

Intervistatore: In questo contesto, come si inserisce il caso della sinistra italiana e di Schlein?

Dott. Antonio Bruno: Il caso di Schlein e della sinistra riflette perfettamente ciò di cui Maturana parlava. Il crollo del potere di Letta che l’ha preceduta, non è solo un esempio della ciclicità politica, ma evidenzia una più profonda disconnessione dai principi fondamentali della collaborazione e del rispetto reciproco. La sinistra, così come altre forze politiche, continua a funzionare all'interno di un paradigma competitivo che inevitabilmente porta alla distruzione dei suoi leader e delle sue stesse basi. La soluzione, come suggerirebbe Maturana, sta nel ripensare profondamente le nostre dinamiche di potere e nell’abbracciare una nuova modalità di relazione sociale.

Intervistatore: In questo contesto, come si inserisce il caso della sinistra della Città di Lecce?

Dott. Antonio Bruno: Non so cosa avverrà dopo il crollo del potere conseguenza della sconfitta elettorale del giugno 2024. Sono facile profeta se affermo che è molto probabile che la sinistra di Lecce continuerà a funzionare all'interno di un paradigma competitivo che inevitabilmente porterà alla distruzione dei suoi leader attuali.

Intervistatore: Quindi presto assisteremo alla loro sostituzione?

Dott. Antonio Bruno: Se i cittadini che militano nella sinistra non desidereranno di abbandonare la nostra cultura patriarcale della competizione assisteremo alla sostituzione e dei leader attuali. Nonostante la sinistra si sia storicamente identificata con movimenti per l'uguaglianza e la giustizia sociale, alcune sue componenti possono rimanere inconsapevolmente influenzate da paradigmi patriarcali che privilegiano la competizione piuttosto che la solidarietà. A questo proposito questa cultura viene efficacemente descritta da Antonio Gramsci "Quando i leader politici e sociali non riescono ad adattarsi ai cambiamenti culturali e sociali, emergono nuovi attori pronti a prendere il loro posto, rispecchiando le nuove esigenze della base elettorale" (Gramsci, Antonio, "Quaderni del carcere", 1947). Queste affermazioni possono essere interpretate come riflessioni sulla perpetuazione di sistemi di potere patriarcali anche in ambiti che teoricamente si oppongono a tali strutture, come la sinistra politica, e sui probabili cambiamenti di leadership che potrebbero derivarne.

Intervistatore: Un concetto davvero interessante e complesso. Grazie, Dott. Bruno, per aver condiviso queste riflessioni e per averci aiutato a comprendere meglio il pensiero di Maturana in relazione alla politica contemporanea.

Dott. Antonio Bruno: Grazie a voi, è stato un piacere discutere di queste tematiche cruciali.

 

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