Intervista al Dottore Agronomo Antonio Bruno sull'economia del Salento
Intervista al Dottore Agronomo Antonio Bruno sull'economia del Salento
Intervistatore: Dottore Bruno, ha recentemente condiviso la
sua opinione riguardo alla situazione economica del Salento. Potrebbe
riassumere i punti principali della sua posizione?
Antonio Bruno: Certamente. Io parto dall’osservazione del
fatto che la politica dei beni culturali, pur mirando a restaurare edifici
storici, spesso si scontra con la mancanza di una strategia per valorizzarli. È
fondamentale non solo ottenere fondi per il restauro, ma anche avere un piano
di utilizzo per ciò che restauriamo. Dobbiamo chiederci: "Cosa faremo con
questi spazi dopo il restauro?" Un esempio tra tanti è quello della ex
Distilleria De Giorgi di San Cesario di Lecce.
Intervistatore: Ha accennato a un disaccordo riguardo
all'industria nel nostro territorio. Può spiegare meglio questo punto?
Antonio Bruno: Certamente. Sebbene riconosca che
l'industria può portare sviluppo, non possiamo ignorare il fatto che ha
devastato il nostro territorio e ha compromesso la salute pubblica. È
fondamentale mettere al primo posto il benessere umano e degli ecosistemi. Se
continuiamo a pianificare senza considerare i costi ambientali e sociali,
finiremo per perdere in modo significativo a lungo termine.
Intervistatore: Cosa intende per innovazione nel contesto
dell'industria?
Antonio Bruno: Innovazione, per me, significa progettare
industrie che si integrino armoniosamente con l'ambiente. Gli ingegneri e gli
economisti devono lavorare fianco a fianco con ecologi e medici per creare un
modello industriale sostenibile. Dobbiamo rendere evidenti i costi del degrado
ambientale e umano, e se lo facessimo, il nostro Pil sarebbe radicalmente
diverso.
Intervistatore: Parlando di occupazione, quali sono le sue
preoccupazioni sul settore turistico?
Antonio Bruno: Ho timore che molti posti di lavoro nel
turismo siano in nero, il che non si riflette nelle statistiche ufficiali. Le
analisi economiche indicano che l'evasione fiscale in Italia è tra le più alte
al mondo, e questo è un problema serio che non possiamo ignorare.
Intervistatore: Ha notato che l’agroalimentare è un aspetto
trascurato. Perché crede sia così importante?
Antonio Bruno: L'agroalimentare è cruciale per la nostra
sicurezza e salute. Non possiamo permettere che l'industria si sostituisca
all'agricoltura, come nel caso dello sradicamento degli olivi per fare spazio
all'acciaieria a Taranto. Dobbiamo produrre alimenti sani e sostenibili,
evitando pratiche che danneggiano l'ambiente e la nostra salute.
Intervistatore: Cosa ne pensa del futuro culturale del
Salento?
Antonio Bruno: Secondo me non siamo pronti a perseguire una
vera evoluzione culturale. La nostra cultura spesso è segnata dalla furbizia,
che porta a sfruttare i fondi senza una visione a lungo termine. È tempo di
smettere di pensare solo ai guadagni immediati e di iniziare a costruire un
futuro sostenibile.
Intervistatore: Qual è il suo messaggio finale per i
cittadini del Salento?
Antonio Bruno: Il nostro territorio ha un potenziale
enorme, ma dobbiamo smettere di accontentarci di soluzioni facili. Dobbiamo
lavorare insieme per innovare, rispettare l'ambiente e valorizzare la nostra
cultura e agricoltura. Solo così potremo davvero prosperare.
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