"Il Seme del Miracolo"

 


"Il Seme del Miracolo"

A volte mi pesa spiegare, sempre. Forse perché ho scavato, per anni, tra pagine e pensieri di altri, quelli lontani, quelli che non ti aspetti mai di trovare sulla tua strada. Ho cercato nel silenzio degli autori che non avevano mai visto i miei occhi, ma che erano già dentro la mia anima, come polvere di stelle antiche.

E poi, come un vento gentile, è arrivata la voglia di condividere tutto quello che avevo trovato. Di raccontare le mie scoperte, perché non potevo tenerle solo per me. È come piantare semi. Sì, la parabola del seminatore… doveva sapere un po' di botanica, quel Gesù di Nazareth. Ogni parola un seme, ogni storia una nuova possibilità di fiorire. E poi quella cosa dei bambini: loro che vedono il mondo con occhi spalancati, pieni di meraviglia, come se ogni giorno fosse il primo. Forse la vera chiave del benessere è tutta lì, in un sorriso di stupore.

Ma loro ascoltano, sempre. Ogni domenica, in ogni chiesa, queste parole risuonano, eppure… quanti davvero le sentono? Quanti vedono il miracolo nascosto dietro l’incantesimo della parabola? Perché sì, si ripete, ogni volta, e ogni volta potrebbe germogliare, se solo lasciassero che il seme si posasse davvero sul cuore.

E io, io continuo a spiegare, anche se a volte mi pesa. Sento che devo, perché è un peso dolce, questa responsabilità. Le conclusioni a cui sono giunto non sono solo mie, sono per chiunque voglia fermarsi un attimo ad ascoltare. Così, quando la vita mi offre l’occasione giusta, quando le circostanze si allineano come costellazioni, racconto la storia che già conoscete. Perché a volte c’è bisogno che le stesse cose vengano dette ancora, e ancora.

Forse è per questo che scrivo. Scrivere è come seminare senza fine, in un campo che non finisce mai. Alcuni leggono, altri no. Ma il miracolo avviene lo stesso, come nei libri sacri, come nelle chiese. C’è un incantesimo che si posa su chi passa di qui, su chi mi incontra, su chi, anche solo per un attimo, lascia spazio alla possibilità di diventare come un bambino.

Antonio Bruno

 

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