Possiamo costruire un progetto comune




Il Presidente Massimo D’Alema ieri ha affermato:
“Non credo purtroppo che il consenso intorno a Salvini sia effimero. Mentre il Pd si spostava verso il centro, il centro non c’era più, la società si radicalizzava, tra l’altro per una globalizzazione mal governata. Il Pd andava verso il nulla e nel nulla è precipitato. Salvini si è mosso nella direzione in cui si muoveva la societa’”.
“’Si vince al centro oggi è formula che non funziona più, con Salvini non siamo di fronte a una breve stagione, lui potrà gestire in modo egemonico la crisi dell’alleato Cinque Stelle”.
 “La Lega è una forza di destra, nazionale e non più territoriale”.
Io ci ho riflettuto molto e sono arrivato alla conclusione che l’analisi che propone l’On. Massimo D’Alema e le sue conclusioni sono nella logica della contrapposizione per la conquista del potere. In pratica seguendo le indicazioni della sua analisi si potrebbe ottenere la conquista del potere da parte di forze politiche che si definiscono “sinistra” escludendo dallo stesso le forze che oggi sono al governo del Paese che si definiscono “destra” e “né di destra né di sinistra”. La cultura che informa questo processo, così come l’ha esposto l’On. Massimo D’Alema è identica per tutte le forze politiche presenti oggi in Parlamento che conseguentemente esercitano il potere seguendo la stessa identica logica.
Sempre secondo la mia opinione costituirebbe una svolta rivoluzionaria iniziare una trasformazione culturale basata sul fatto che noi tutti cittadini abbiamo a cuore il destino del Paese. La svolta potrebbe concretizzarsi in conversazioni collaborative per la definizione di un progetto Comune. Propongo una rete di conversazioni che non prevedono conversazioni di guerra, lotta, negazione reciproca nella competizione, esclusione e appropriazione, autorità e obbedienza, potere e controllo, buono e cattivo, tolleranza e intolleranza e giustificazione razionale dell'aggressione e dell'abuso. Al contrario, le conversazioni della rete che propongo sono conversazioni di partecipazione, inclusione, collaborazione, comprensione, accordo, rispetto e co - ispirazione. Non c'è dubbio che la presenza di queste parole nel vocabolario del nostro discorso moderno indica che i coordinamenti di azioni ed emozioni che esse evocano o connotano ci appartengono, nonostante viviamo nell'aggressione reciproca.

Antonio Bruno Ferro


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