E arrivò Pino Colucci
Io non sono cresciuto con un fratello. La mia famiglia
sarebbe dovuta essere composta da padre, madre, due figli maschi e due femmine. Ma
il Signore ha chiamato a se il mio fratello maggiore che io non ho mai conosciuto.
Quindi sono cresciuto con le mie sorelle, con alcune amiche
delle mie sorelle, ma i maschi sono giunti solo con la scuola elementare.
Ci vedevamo in strada.
Poi le scuole medie e amici più grandi di me. Non moltissimi anni in più, uno o due, comunque non erano miei coetanei.
Poi le scuole medie e amici più grandi di me. Non moltissimi anni in più, uno o due, comunque non erano miei coetanei.
E’ stato negli anni 80, quando avevo 20 anni, che è arrivato
un fratello nella mia vita: mio cugino Pino.
Lui era di Lequile ma sposò Rossana Monaco, mia cugina
acquisita, di San Cesario di Lecce.
Poi si candidò nel 1975 e divenne consigliere comunale
prima, assessore poi e, infine, Sindaco del paese più bello del Mondo.
Io fui candidato nel 1985 per il consiglio comunale, ma non fui eletto. Ed è proprio per questo che cominciò una relazione
strettissima con Pino, una relazione di due fratelli.
Lui, per alterne vicende, si trovava avversato dagli amici e
dagli avversari. Era “forestiero”, non era nato nel paese più bello del Mondo.
Era arrivato qui per la famiglia che l’aveva accolto come fosse un figlio e che
gli aveva donato una famiglia.
E’ stato proprio alla fine della sua esperienza politica nel
1992 che ci siamo legati ancora di più, era pieno di umanità, sempre pronto a
capire, collaborativo anche se aveva uno spirito “aristocratico”.
E’ il fratello che mi è stato accanto sino al 2005.
Ho raccontato tutto a lui e lui ha raccontato tutto a me.
Pino non ha sempre approvato ciò che ho fatto e che gli ho raccontato. Ma mi ha sempre voluto bene. Anche a me non piaceva tutto quello che lui aveva messo in atto nella sua, purtroppo breve, esistenza. Ma gli volevo e gli voglio ancora tanto bene.
Ho raccontato tutto a lui e lui ha raccontato tutto a me.
Pino non ha sempre approvato ciò che ho fatto e che gli ho raccontato. Ma mi ha sempre voluto bene. Anche a me non piaceva tutto quello che lui aveva messo in atto nella sua, purtroppo breve, esistenza. Ma gli volevo e gli voglio ancora tanto bene.
Metto questa foto sua di fanciullo. Lo descrive meglio di
ciò che ho scritto. E’ la sua limpidezza, la grande intuizione, le trovate
sempre geniali e il non irrigidirsi mai, per nessun motivo.
Grazie Pino per tutto quello che mi hai insegnato. Grazie,
Grazie, Grazie
grazie Antonio, ricordo bellissimo! Francesca
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