I pezzettini di carta tipo francobollo della Società Dante Alighieri
E' stato come un flash. Ieri guardando
la targa all'angolo della Banca Mongiò (1) (poi Banca del Salento e
oggi Banca Monte dei Paschi) e leggendo Dante Alighieri mi è venuta
in mente la tessera che, ogni anno ci davano alle elementari. Con la
tessera ci davano una specie di Francobolli. La consegna era sempre
fatta dal maestro in classe. Il maestro ci spiegava che la Società
Dante Alighieri era stata fondata nel 1889 da un gruppo di
intellettuali guidati da Giosue Carducci ed eretta in Ente Morale con
R. Decreto del 18 luglio 1893, n. 347.
La Società ha lo scopo di «tutelare e
diffondere la lingua e la cultura italiane nel mondo, ravvivando i
legami spirituali dei connazionali all’estero con la madre patria e
alimentando tra gli stranieri l’amore e il culto per la civiltà
italiana».
Noi bambini avevamo tanti parenti
all'estero. Negli anni 60 quando in Italia ci fu il Boom Economico
tutti gli artigiani del paese più bello del Mondo chiusero. Era più
conveniente acquistare il nuovo rispetto alle riparazioni ed inoltre
le manifatture degli artigiani erano più costose rispetto a quelle
che venivano vendute nei negozi.
Chiusero ciabattini (scarpari), sarti
(sartori), falegnami, fabbri. Insomma il Boom economico decretò la
fine dell'artigianato del paese più bello del Mondo.
Ci fu la resistenza per qualche anno ancora dei barbieri e dei
meccanici. Ne sono rimasti pochi adesso.
Ma torniamo a quei pezzettini di carta
che ci davano con la tessera della Società Dante Alighieri perché
ricordo che noi bambini andavano casa per casa a dare uno di quei
pezzettini di carta e in cambio le persone ci davano le 20 lire di
bronzo che poi portavamo al maestro.
Mia figlia non l'ha mai fatto. Non so
se i vostri figli vi hanno mostrato la tessera della Società Dante
Alighieri.
Era bello contribuire a tenere sempre
insieme gli italiani, a farli sentire uniti, un popolo, ovunque si
trovassero. Erano piccole cose che si sono rivelate importanti se io
ne scrivo ancora. Anche se per me è cosa naturale considerata la
circostanza che mi trovo ad avere 7 anni da 52anni a questa parte.
Antonio Bruno
(1) BANCA DEL SALENTO - La Banca del
Salento che già deteneva il 70 per cento del pacchetto azionario
della Banca Donato Mongiò ha rilevato il residuo 30% dalla Banca
Arditi Galati di Presicce (Lecce) acquisendo pertanto la proprietà
dell' intero capitale sociale della controllata. Nei primi mesi dell'
86 si realizzerà l' integrazione già prevista tra le due aziende di
credito, con la fusione per incorporazione della banca Mongiò nella
Banca del Salento. Fonte:
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1985/09/07/credit-vara-aumento-di-capitale.html
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