L'Agorà e lo Stoà del paese più bello del Mondo!

Peccato che sia tutta barese la scuola di Comunicazione che viene a San Cesario di Lecce i giorni 8 e 9 luglio 2016. Non so perché i colleghi giornalisti baresi (già adesso sono un pubblicista iscritto all’Albo di Bari dallo scorso febbraio 2016) abbiano scelto il paese più bello del Mondo. Io lo scrivo a chiare lettere che penso sia un grande onore ospitare questa creatura tutta fatta di comunicazione in questo luogo che ha visto sempre l’accoglienza come suo tratto fondamentale.
Ricordo il detto degli anziani che aveva il compito di spiegare il successo di alcune delle aziende commerciali di San Cesario di Lecce “alli sancisariani nni piacenu li furestieri”. Tutto ciò perché erano proprio i forestieri a riscuotere i maggiori successi commerciali, si pensi a Macellai, alimentaristi ecc ecc.
Sarà perché nel 1460 la popolazione aumentò di numero grazie all’arrivo di albanesi e slavi capeggiati dall’Imperatore dei Romeni, Teodoro Eurosio. Forse gli albanesi e gli slavi vennero perché 140 anni prima, ovvero nel 1320-21 per volontà del sacerdote Michele di Sternatia, così come riporta un'epigrafe interna, si costruì una Chiesa con culto Cattolico Ortodosso.
Già, forse!
A questo punto non posso che fare un auspicio! Auspico che l’arrivo dei graditi ospiti colleghi giornalisti baresi guidati da Giovanni Sasso di PROFORMA favorisca la costituzione di una colonia di giornalisti e pubblicisti del paese più bello del Mondo insieme a giornalisti pubblicisti salentini di nascita. Perché? Ma per recuperare le antiche tradizioni culturali locali.
Per far vivere nuovamente l'antica appartenenza culturale del Salento al Mediterraneo che è stata dimenticata da troppi decenni per inseguire modelli di sviluppo occidentali poi rivelatisi effimeri.
A questo proposito, suggestionato fortissimamente da Antonio Errico, propongo l’alternativa alla comunicazione in forma di talk, videolettera, livetwitting e spot. Questa alternativa è stata espressa dallo scrittore “sancisarianu” Fernando Manno e pubblicata nel 1958 da Raffaele Pajano Editore a Galatina che potremmo codificare nel paese più bello del Mondo.
Si tratta dell’eredità dell’Agorà e dello Stoà come “strumentazione congeniale della nostra vita associativa”  in cui “l’a solo vi ha un posto preminente. Non è l’a solo tenorile."
Fernando Manno spiega poi da cosa emerge questo tipo di comunicazione : " Il carico di vita interiore cerca di rompere gli argini, covato nella pensosità della provincia”.
Quindi presto si formi l'Agorà e lo Stoà del paese più bello del Mondo!
Antonio Bruno

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