“Cucuzza paccia” Zucca vuota


Il gioco della “cucuzza paccia” richiama la funzione apotropaica di alcune maschere antiche.  L'aggettivo apotropaico (dal greco αποτρέπειν, apotrépein = "allontanare") viene solitamente attribuito a un oggetto o persona atti ad allontanare gli influssi maligni. Si parla quindi di maschera apotropaica. Nel linguaggio comune si usa il più noto aggettivo "scaramantico". Il gioco della «cucuzza paccia» è dato dalla zucca da foraggio, per capirci quella grossa, rotonda e vuota dentro.

Durante il periodo del carnevale nella San Cesario di Lecce dei primi del secolo scorso era facile trovare nei crocicchi delle vie delle zucche simili a teste di morto illuminate da una candela che avevano l’effetto di mettere una fifa terribile addosso alle persone. La costruzione della maschera era semplice: si tagliava la zucca in alto, verso il picciolo, poi verso il mezzo si seghettava la bocca ed il naso e con due buchi si facevano gli occhi. Sul fondo si situava la candela accesa. Durante la sera la luce si diffondeva dai vari buchi ricavati dalla zucca. Vista da lontano e al buio sembrava la testa di un fantasma o di un mostro. I ragazzi si nascondevano nei pressi della zucca e quando stava per arrivare qualcuno facevano un gran rumore e gridavano come forsennati fino a far scappare il passante.

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