Il 2 luglio si inaugura la mostra “Leandro unico primitivo” a San Cesario di Lecce



La mostra – promossa dalla Soprintendenza belle arti e paesaggio per le province di Bari, Barletta-Andria-Trani e Foggia, con il sostegno del MIBACT, in collaborazione con la Soprintendenza belle arti e paesaggio per le province di Lecce, Brindisi e Taranto, il Polo museale della Puglia, il museo Sigismondo Castromediano di Lecce, il Comune di San Cesario, l’Osservatorio di Outsider art di Palermo e Rizomi art brut di Torino – è una retrospettiva sistematica dedicata all’autore del Santuario della Pazienza, straordinario esempio di architettura babelica e visionaria situata in via Cerundolo a San Cesario di Lecce, recentemente oggetto di una dichiarazione di interesse culturale da parte del MIBACT.

Nel paese salentino, Ezechiele Leandro (1905-1981) ha trascorso gran parte della sua esistenza, realizzando opere outsider attraverso numerosi linguaggi: dalla pittura al disegno, dalla scultura all’assemblaggio, al collage, all’installazione. Una ricerca estremamente eclettica, complessa e al contempo spontanea, primitiva, come egli stesso amava ripetere: un’indagine che riguarda l’uomo e l’esistenza, ma anche valori universali come il sacro e la religione, in un continuo alternarsi di simboli e allegorie che costituiscono il nucleo centrale di un artista completamente avulso da mode e attitudini, ma con uno sguardo attivo verso alcune esperienze delle avanguardie storiche, dal Dadaismo di Duchamp a taluni risvolti primitivo-cubisti di Picasso. Ma al contempo tutta la sua esperienza artistica è mutante e non classificabile in una o più aree definite, come emerge anche dalle opere provenienti da collezioni private, molte delle quali inedite, esposte nelle tre sedi della mostra.

Ogni sezione propone un percorso autonomo e di ricognizione con opere cronologicamente varie e concepite con differenti linguaggi e approcci.

Nella Galleria nazionale della Puglia (con il coordinamento scientifico di Nuccia Barbone Pugliese) saranno esposte in particolare le opere – dipinti, sculture, carte – appartenenti ai collezionisti Girolamo e Rosaria Devanna; la tappa leccese della mostra propone invece, oltre a un’importante selezione di opere rare, tra cui mobili e sculture di diversi formati, una sezione dedicata agli artisti outsider, realizzata in collaborazione con Rizomi Art Brut di Torino (con opere di Giovanni Bosco, Carlo Zinelli e altri artisti).
Infine, la Distilleria De Giorgi – situata a pochi passi dal Santuario della Pazienza – ospiterà un allestimento che si sviluppa tra le sale dell’ex opificio, in un dialettico confronto tra le opere – grandi dipinti, sculture in cemento e assemblaggi, in particolare – e le “reliquie” del glorioso passato dell’edificio.

Nella distilleria sarà inoltre proposto un percorso multimediale dedicato alla documentazione video su Leandro e il suo Santuario rintracciata grazie al nipote dell’artista, Antonio Benegiamo, che ha collaborato attivamente e proficuamente alla realizzazione del progetto espositivo, e ad alcuni collezionisti privati; nel museo Castromediano sarà invece allestita una sezione video sugli outsider artist.

All’interno del catalogo saranno pubblicati numerosi contributi sull’opera di Ezechiele Leandro, analisi su alcuni specifici aspetti della sua indagine – inclusa quella testuale –, insieme a saggi dedicati all’arte outsider, che consentiranno di inquadrare il suo itinerario artistico all’interno di una più articolata area dell’arte e della ricerca.

In concomitanza con la mostra sarà possibile visitare il Santuario della Pazienza, chiuso al pubblico da alcuni anni.

Ezechiele Leandro è nato a Lequile nel 1905. Vive l’infanzia nel convento dei monaci francescani di Lequile (Lecce). Nel 1946 apre a San Cesario di Lecce un’officina di affitto, riparazione e vendita di biciclette, e avvia in via Cerundolo la costruzione della sua casa. Sperimenta con la scultura, si cimenta poi con la pittura e nel 1962 avvia la costruzione del Santuario della Pazienza, nel grande giardino adiacente alla sua casa. Fino al 1981, anno della sua morte, realizza un ampio e variegato sistema di sculture, alcune di grandi dimensioni, legate a un immaginario composito. Nelle sue opere Leandro ha proposto riferimenti a culture altre, non senza echi da icone imprescindibili della cultura artistica, come il mosaico della cattedrale di Otranto. Il tutto utilizzando i mezzi più disparati e sostenendo ante litteram l’uso consapevole dei materiali riciclati.

Fonte: http://www.salentoflashnews.it/2016/05/17/il-2-luglio-si-inaugura-la-mostra-leandro-unico-primitivo-a-san-cesario-di-lecce/ 

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