Il palazzo ducale e piazza Garibaldi


Non si può chiudere il capitolo in cui si è parlato tanto di « proporzioni» senza ricordare l'affermazione di Calvesi e Manieri Elia di essere la facciata del palazzo ...« di grandiose dimensioni rispetto alla piazza. »... Nota che sottintende una « sproporzione » tra la mole del palazzo e la piazza antistante.
Dalla planimetria catastale allegata si vede che la facciata è lunga 36 metri e la piazza è larga, in media, 50 metri; larghezza che permette comodamente di osservare l'edificio sotto qualsiasi angolazione. 11 punto di vista « A » (ottimo), ortogonale al centro della facciata, posto allo sbocco della Via del Duomo, una viuzza medioevale sapientemente sagomata ad imbuto, dista 60 metri dal palazzo e consente di abbracciarne l'intera mole con un angolo azimutale di 30 gradi e 20 gradi (sessagesimali) zenitali. Lo stesso può dirsi del punto di vista « prospettico » « B » che si trova allo spigolo nord del Duomo. Constatazioni queste che vanno ad elogio della sapienza urbanistica, paesistica e prospettica degli antichi ».
Le osservazioni di Calvesi e Manieri Elia debbono essere state determinate dal « fatto nuovo » degli alberelli e del Monumento venuti su in piazza dopo la prima guerra mondiale, alterando in un certo senso i rapporti di proporzione e di prospettiva del palazzo. Fatto nuovo che queste note, imperniate su visioni mnemoniche del buon tempo antico, non hanno considerato.

Giulio Laudisa, Il Palazzo Ducale di San Cesario

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