I Marulli di San Cesario di Lecce
La Famiglia Marulli, di antica nobiltà, vanta origini romane
(o greche). Le sue prime memorie risalgono a Guglielmo Marulli (capostipite) che,
nel 1328, fu nominato Contestabile di Monteleone, col comando delle milizie
colà riunite contro gli Aragonesi di Sicilia, da Carlo duca di Calabria (figlio
di Roberto d'Angiò, il Savio) Re di Napoli.
I due pronipoti di Guglielmo: Giacomo ed Antonio, nel
cinquecento, divisero in due rami la Famiglia. Giacomo, Maestro Razionale di Re
Ferdinando d'Aragona, divenne il capostipite dei Marulli duchi di Ascoli Satriano
e dei Conti Marulli. Antonio, Regio Notaio e Governatore di Andria, il
capostipite dei Marulli duchi di Frisa, duchi di San Cesario e marchesi di
Campomarino.
Nel ramo di San Cesario si successero, nel cinquecento, i
duchi Giannotto, Antonio, Matteo ed i fratelli Vincenzo e Paolo. Nel seicento, il
figlio di Paolo: Francesco ed il figlio di questi: Giuseppe (1647-1724) che —
come si è già detto — comperò il palazzo ed in parte il feudo di San Cesario da
Donna Fiorenza Vaaz de Andrade, duchessa di San Donato, unitamente al suffeudo
di Filippo, per ducati 31.000, con rogito 31 marzo 1671 del Notaio Vincenzo
Maria Staibano di Lecce, registrato in atti di Notar Gio. Andrea Gervasi, pure
di Lecce, il 28 ottobre 1698 e prendendone possesso lo stesso giorno. L'altra
parte del feudo fu acquistata dal Convento dei Padri Celestini di Santa Croce
di Lecce, per ducati 1.800, con atto 17 novembre 1699 del Notaio Gervasi e ne
prese possesso con istrumento 11 febbraio 1703 dello stesso Notaio Gervasi.
Don Giuseppe Marulli, con R. Privilegio del 1682, ottenne
che il titolo di duca di Frisa passasse a San Cesario e, dopo la presa
effettiva del possesso, avvenuta, come si è visto, alla fine del seicento, fece
scolpire al sommo del palazzo ducale il grande scudo araldico della Casata: «
D'azzurro al leone illeopardito d'oro sormontato da una Croce biforcata d'argento
». La Croce, cioè, dell'Ordine di Malta sotto il cui vessillo, i Marulli,
avevano sempre militato con valore ed onore.
Non si conosce il nome dello « scalpellino » dello scudo dei
Marulli che, per vigoria d'intaglio, effetto chiaroscurale, spregiudicatezza
stilistica, può paragonarsi al coetaneo emblema che campeggia in cima al «
manto barocco » confezionato da « mastro » Giuseppe Cino alla Chiesa dei Santi
Nicolò e Cataldo a Lecce.
Non è noto se, a San Cesario, prima di tale emblema, fosse
stata scolpita sul palazzo l'arma dei Guarini: « D'azzurro alla banda di oro accompagnato
nel campo da un rastrello a cinque pendenti di rosso ».
Oppure l'arma dei Vaaz de Andrade: « D'oro a tre fasce
ondate e nebulose di rosso ».
I Marulli vissero quasi sempre a Napoli (i vari Gennaro e
Carlo lo attestano) e vivono tuttora. Si fregiano dei titoli di: Principi
Marulli, Duchi di San Cesario, Marchesi di Campomarino, Assigliano e Longano, Signori
di Cesano e San Nicola di Pettorano. Il duca Carlo (1829-1877), dopo il 1860,
si trasferì a Lecce, nel grande palazzo di famiglia, dove attese invano la
restaurazione degli amati Borboni. Di lui, Nicola Vacca, ha tracciato un breve
gustoso profilo in un recente saggio dedicato ad una « macchietta » leccese:
Don Limone.
Dopo la morte di Don Carlo, avvenuta nel Real palazzo di
Capodimonte il 17 maggio 1877, e dopo le vicende finanziarie della sua
Famiglia, il palazzo ducale fu acquistato dalla Amministrazione Comunale di San
Cesario ed adibito a sede degli uffici comunali e mandamentali.
Secondo il Guerrieri: « Durante l'amministrazione del
Sindaco Pistilli, gli originari gradini di pietra dura dello scalone del
palazzo, furono sostituiti con gradini di « graniglia » di cemento lucido
senza, per questo, meritare il plauso dei contemporanei e dei posteri. Il
Sindaco Vincenzo Zanchi provvide a restaurare l'interno del palazzo con belle pavimentazioni
in sostituzione delle lastre di pietra leccese (le chianche) assai consunte, ed
a ripulire ogni ambiente oltre che a mobiliarlo decorosamente; sicché ora può
dirsi che faccia ottima impressione »...
Giulio Laudisa, Il Palazzo Ducale di San Cesario
Giuseppe Marulli, duca di Frisa
Genitori
Matrimoni
Figli
- Figli del matrimonio 1
- Francesco Marulli, duca di San Cesario * 1666 Teresa Marulli
- Isabella Marulli * 1667 Antonio della Marra
- Francesco Marulli, duca di San Cesario * 1666
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