La catena umana del 1846 che trasportò la pietra leccese dalle “Tajate te Marcu Itu” a “lu Largu te lu Palazzu”.
Ci sono voluti 9 anni per costruire la Chiesa Parrocchiale
Santa Maria delle Grazie di San Cesario di Lecce. La conferma è possibile
averla leggendo il libro di don Luciano Forcignanò oggi Parroco della
Parrocchia Sant’Antonio di Padova di San Cesario di Lecce intitolato “Edifici
di culto di San Cesario di Lecce.
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| Il libro scritto da don Luciano Forcignanò |
In questo bellissimo e interessante libro il nostro
compaesano don Luciano scrive che nella seduta decurionale del 27 dicembre 1846
si decise di dare inizio ai lavori di ampliamento della Chiesa e si affidò l'incarico
all’architetto leccese Gaetano Casotti il quale preventivò 6.500 ducati di
spesa. L'imponente nuova costruzione fu inaugurata nel 1855.
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| don Luciano Forcignanò Parroco della seconda Parrocchia di San Cesario di Lecce |
Mio nonno Petruzzu nato nel 1898 mi raccontava che suo padre gli raccontava che per costruire la Chiesa Madre tutti i cittadini
di San Cesario di Lecce, durante i giorni festivi, si mettevano uno accanto all’altro
sino ad arrivare a 5 chilometri da San Cesario di Lecce in prossimità delle “Tajate
te Marcu Itu” e da qui si passavano una
accanto all’altro i conci di pietra leccese che poi furono usati per la
costruzione della nuova chiesa.
Queste informazione il padre di mio nonno le aveva assunte da suo padre ovvero il nonno di mio Nonno Petruzzu.
Per formare la catena gli uomini si disponevano uno a un
metro dall’altro e quindi ci vollero 5mila uomini per trasportare le pietre da
Lecce a San Cesario.
Questo il racconto di mio nonno. Chiedo a tutti quelli che
hanno letto se hanno conferma di questa informazione. C’è stato qualcuno che vi
ha raccontato della catena umana per fare la Chiesa Madre?




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